Le tradizioni culinarie trebisaccesi

06.02.2020

All'ombra del Pollino, baciati dal sole che si specchia nelle acque limpide del Mar Jonio, gli aranceti di Trebisacce, in provincia di Cosenza, regalano il prelibato Biondo Tardivo dalla polpa profumata e succosa. L'arancia viene spesso considerata il frutto dell'inverno, ma quando si parla del Biondo di Trebisacce la maturazione avviene tra marzo e maggio. Il frutto prende il nome dalla caratteristica che lo contraddistingue. A partire dal 2002 il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali lo ha inserito nell'elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali . Al biondo di Trebisacce è dedicata una festa che si svolge a maggio, nella quale si svolgono interessanti iniziative che spaziano dalle degustazioni, alle passeggiate nei frutteti sino ad incontri ed approfondimenti sulla storie e le caratteristiche del frutto. 

 La sardicella piccante (in alto a sinistra), detta anche rosa marina o caviale dei poveri, tipica di Trebisacce, è una pasta cremosa a base di sardine (neonati della sarda) con sale, peperoncino e spezie varie. Si utilizza spalmandola sul pane, in tal caso è consuetudine servirla con cipolla fresca, o come condimento per gli spaghetti. Qualcuno afferma che questa preparazione sia una rivisitazione dell'antico "garum", una salsa a base di pesce, di cui erano molto ghiotti gli antichi Romani, anche se obiettivamente le differenze sono notevoli. 

Grispelle o crispelle (in alto a destra) sono il vero simbolo del Natale. E' antichissima tradizione prepararle per tutto il periodo festivo, si inizia dalla Vigilia dell'Immacolata e si continua fino all'Epifania. L'impasto è preparato con mille attenzioni, viene lasciato lievitare al calduccio sotto una coperta di lana e, una volta pronto, si procede a farne delle ciambelle e a friggerle in abbondante olio bollente. Questi fritti servono per augurare la fortuna e l'abbondanza.

 Le zeppole di San Giuseppe (in basso a sinistra) sono caratterizzate da un contrasto di sapori. Un guscio di pasta bignè fritta, e dal gusto neutro, custodisce una crema pasticcera densa, dolcissima e profumata, sulla cui sommità poggia un'amarena o una ciliegia sotto spirito che conferisce una nota aspra.

I raschatilli( in basso a destra) sono una pasta fresca preparata solo con acqua tiepida e farina; la grandezza varia a seconda dei gusti. Il nome deriva dal fatto che un piccolo pezzetto di impasto viene raschiato velocemente con le dita sul piano di lavoro, dandogli una forma cava in modo che risultino morbidi e sottili in cottura e raccolgono il condimento.

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